Il metodo WeSchool
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Solo il 62% degli studenti fra i 25 e i 64 anni ha un diploma di scuola superiore, in Europa il 78,8% [ISTAT, 2019]
1 ragazzo su 5 che si diploma non è riuscito a sviluppare il livello minimo di competenze richieste [Miur, 2020]
In Italia l’11% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni non sta studiando o lavorando [OECD, 2019]
Solo il 36,2% dei ragazzi di 16-19 anni e il 41,5% dei giovani di 20-24 anni possiede livelli avanzati di competenze digitali [ISTAT BES 2020]
- S. Sancassani con F. Brambilla, D. Casiraghi, P. Marenghi, Progettare l'innovazione didattica“Il ruolo dell’educazione non è quello di riprodurre semplicemente il sistema sociale esistente, ma di creare le condizioni perché possano essere immaginati nuovi mondi, grazie a nuove conoscenze, ma soprattutto attraverso nuove modalità di mettere in campo le conoscenze disponibili”
01 - Studente al centro
Sì, secondo noi sono loro i veri protagonisti: è a partire dalle loro pre-conoscenze, attitudini e interessi che viene progettato il percorso di apprendimento. Questo li rende più coinvolti, più responsabilizzati, più soddisfatti e rende l’apprendimento più efficace e più duraturo.
È il docente quindi a pianificare l’apprendimento: disegna il progetto, sceglie gli elementi in base al contesto e guida gli studenti nel percorso, coinvolgendoli e personalizzando la didattica
02 - Competenze
Immaginiamo una scuola in cui, oltre a fare la parafrasi di Dante e dimostrare un teorema matematico, gli studenti sviluppano le loro soft skill: imparano a lavorare in team, parlare in pubblico, potenziare il loro senso critico, usare gli strumenti digitali in modo sicuro e consapevole.
Crediamo che competenze hard e soft si debbano intrecciare, trasversalmente e in maniera interdisciplinare: sono queste che aiuteranno gli studenti a portare avanti i loro progetti, anche nel mondo del lavoro
03 - Si impara dappertutto, quando si vuole
Siamo abituati a pensare che la scuola si svolga fra i muri di un’aula, al mattino. E non è per la scuola da remoto all’epoca del lockdown che la immaginiamo in spazi e tempi diversi. Si impara anche facendo un quiz sull’autobus tornando a casa, giocando ai videogame, ascoltando un podcast riordinando la propria stanza o visitando un museo dentro ad un virtual tour.
Vogliamo ampliare le occasioni di apprendimento e renderle più interattive e divertenti, più vicine a chi impara, anche grazie alla tecnologia
Il nostro metodoSviluppiamo Learning Communities ad alto impatto d’apprendimento
04 - L'apprendimento è collaborativo
La parola d’ordine è “insieme”. Si impara con gli altri grazie al social learning, all’interazione coi compagni, al confronto costante. Ci si confronta sulle idee, facendone nascere di nuove. Si raggiungono obiettivi personali e comuni, si diventa cittadini attivi e consapevoli
05 - Metodologie innovative e laboratoriali
Vogliamo potenziare la lezione frontale con nuovi strumenti e nuove metodologie coinvolgenti e in cui gli studenti sono chiamati a essere attivi, nel modo migliore che conosciamo: sperimentando, sbagliando, correggendosi, facendo esperienza delle cose del mondo.
Pensiamo alla gamification (che introduce dinamiche e meccaniche tipiche del gioco nella didattica), al role play (che allena a conoscere punti di vista nuovi) fino al debate (per allenarsi a confrontarsi, argomentare e parlare in pubblico), passando per il teach to learn (è lo studente che sale in cattedra e insegna ai compagni… la lezione forse non sarà perfetta ma quello che conta è proprio il processo messo in atto per prepararla)
06 - Valutazione dell'apprendimento che accompagna il processo
La valutazione non è più alla fine del percorso e non misura una prestazione. Unita a feedback veloci e puntuali deve accompagnare il processo di apprendimento e aiutare gli studenti a orientarsi e a comprendere meglio il progetto di cui fanno parte. Qual è il mio punto di partenza? Quale quello di arrivo? A che punto mi trovo? Come posso migliorare? Imparare a imparare significa essere consapevoli del proprio processo di apprendimento, e questo vuol dire autovalutazione e autodeterminazione